Thursday, May 31, 2012

Il Gioco Dei Nomi in Multitasking

Come recita un antico detto cinese "Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò."
Cosa c'è di più coinvolgente di un gioco?


Il gioco in questione è il Gioco dei Nomi in Multitasking (ovvero: Quanto Ci vuole per Scrivere un Nome) di Henrik Kniberg, descritto in un articolo di 21 pagine, anche in Italiano (traduzione mia).


Il concetto che questo gioco vuole trasmettere è l'effetto positivo del lavorare concentrati su una cosa per volta (o comunque di limitare la quantità di cose che si fanno contemporaneamente, il cosiddetto wip). La cosa è un po' "controintuitiva"  perché implica che bisogna iniziare le cose più tardi per finirle prima!


Fare tutto nello stesso momento, e continuare ad iniziare nuove cose senza finire quelle in corso significa non sapere quando si finirà, fare peggio, lavorare sotto stress, aggiungere spreco dovuto al tempo necessario a cambiare contesto tra un'attività a l'altra, e così via...


Insomma il multitasking sembra essere proprio il male assoluto!


Questo è quanto si evince nel gioco.


Sarà solo un gioco, ma dimostra soprattutto quanto "non sappiamo" dell'effetto del multitasking,  quanto rischiamo di non renderci conto della sua profonda inefficienza, per lo meno nel caso proposto dal gioco in questione. Bisognerebbe poi chiedersi: se nel semplice problema posto dal gioco si scopre (come probabile) di aver pesantemente sottovalutato l'effetto del multitasking, non c'è alcuna ragione per escludere che questa sottovalutazione non sia in atto anche nel proprio lavoro e con conseguenze importanti.


Poi, come dice l'articolo alla fine, si è liberi di trarre le proprie conclusioni, o di decidere se e come questo si applica nel proprio contesto, se si vuole iniziare a tentare di rilevarlo con delle misure, e se si vogliono prendere le relative contromisure (cioè, banalmente, limitare il wip e fare pressione perché si agisca sulle cause delle interruzioni).


Da provare con i propri colleghi o con il proprio team, E' semplice, divertente, breve, e consente una proficua discussione.


P.S. Qui c'è il link diretto alla traduzione italiana.





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